mercoledì 9 luglio 2008

Il silenzio rotto... (dalle lacrime? :P)



Mammamia.
Semplice, burrosa e compatta parola che mi balena in testa dal primo momento in cui i miei occhi si schiudono (vorrei far notare che il termine "schiudere" si usa per le cozze) la mattina.
Il termine giusto sarebbe: "che ansia perenne e costante"...
Ma non un ansia cresciuta nel terreno di una insoddisfazione...
Non un'ansia maturata su un'albero di incertezze...
Semplicemente una pura e semplice domanda:
Perchè chiamano sempre di prima mattina?
Perchè parlano così veloce?
Perchè mi chiedono sempre le stesse cose (cosè gli manca carta e penna per segnarsi i miei dati o il neurone con le informazioni si suicida ogni volta che finisco di parlare)?
Ma sopratutto (respiro profondo)....
PERCHE' SCASSANO COSì TANTO IL "CAMPANACCIO" SE NN RIESCONO A TROVARE UN LAVORO ALLE PERSONE?

Vedete, dopo più di un mese qui al polo nord europeo, cominci a capire un pò di cose, a conoscere persone e via dicendo...
Queste cose non sono mai accadute.
Ancora non ci capisco una mazza e ancora non ho conosciuto nessuno. L'unica persona con cui ho avuto rapporti umani (levando Marco e Karima) è il recruiter della Hays che mi ha chiamato circa 8 o 9 volte lasciandomi sempre un messaggio in segreteria (perchè se fà più di 1 chiamata al giorno si offende e va in crisi cardiocircolatoria) di cui io non ho capito mai una mazza perchè parla come se avesse finito i soldi nel cellulare (circa il 500% più veloce di un umano medio).
Lo conosco meglio di mio fratello a momenti (ma non si fà dare del tu, altrimenti vuole farsi portare fuori a cena) ma ancora mi chiama DanielA Leòn (si come il film di Jean Renò). Gli avrò detto 6 o 7 volte che sono disoccupato e che il mio ultimo lavoro era in Italia ma continua a chiedermi che lavoro faccio. Insomma è come un incubo, in cui un tizio con il lobo temporale del cervello fracassato è convinto di dovervi incontrare, e vi chiama tutte le mattine chiedendo conferma per l'ora...
Tornando per un secondo seri (cosa difficile inquanto la mia sanità mentale se l'è portata via l'incessante pioggia londinese) ancora siamo col culetto a terra ma non ci scoraggiamo e teniamo duro (anche se mentre sto scrivendo le mie mutande sono intrise di lacrime).
Sappiamo che la speranza è l'ultima a morire (anche se stavolta mi sembra una sfida del tipo "Pollicino contro Goiath" o "l'uomo di carta che attraversa i carboni ardenti senza scottarsi")
e quindi siamo quieti e sereni ("-Karima basta picchiare la testa sul muro!!! Ci levano la caparra!!!!- Scusate evidentemente c'era una zanzara...) come non mai.
Oltre a questo abbiamo anche scoperto con immensa gioia che la nostra gia di persè perfetta casa (quella col parquet graffiato, gli sportelli dei pensili rotti, con la scala smontata, le finestre rotte, col piano interrato ai limiti di una cella frigorifera e via dicendo...) ha un buco nel muro nel piano interrato da cui la sera spuntano delle simpatiche lumachine lunghe mezzo metro, le quali nel migliore dei casi posso essere usate come cuscino, ma ti alzeresti tutte le mattine come se ci avessi sbavato sopra (al cuscino) o come se avessi dormito su un letto di Simmenthal.
In tutti e due i casi non sarebbe piacevole.

Daniele

P.S.
Domattina al primo che mi chiama risponderò testuali parole:
"Go Fuck Yourself And Your Mother That Suck Dicks In The Motherfucki'n Hell. DO YOU COMPREHEND?"
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Sarebbe un calata di stile per un signore come me.
Lasciamo stare.

Dany